3 ottobre 2022, Rotary Club, Presentazione del Libro di Franco Mazzoleni Ripensando me stesso.

Il nostro socio Claudio Griggio, aprendo la presentazione del libro Ripensando me stesso di Franco Mazzoleni, ha desiderato esprimere gratitudine verso Marco Petrin per la sensibilità mostrata nel consentire una presentazione così sollecita. Franco Mazzoleni, già Presidente del nostro Club nel 2010-2011, è da tutti stimato per la sua dottrina e benvoluto per la sua finezza d’animo

Il “caso” che ci apprestiamo a presentare è quello di un docente universitario, chirurgo e medico, rivelatosi in età matura scrittore d’ampio respiro. Il Club è ricco di queste figure, a partire dal nostro Presidente. In passato l’abbinamento di medici scrittori o medici letterati era piuttosto frequente. 

Mazzoleni possiede una bibliografia scientifica di primo piano che ha raccolto in un suo curriculum discorsivo, che è insieme il bilancio professionale di una carriera brillante. Ora si presenta a noi, e ai lettori, come autore “unius libri”, che è un bilancio di natura esistenziale questa volta, scritto durante gli ultimi tre anni. Per Claudio Griggio, che ha seguito il farsi dell’opera, si tratta di una rivelazione da tanti punti di vista. Il giudizio valga come caloroso invito a leggerla. L’intervento di Claudio in questa occasione nasce dal semplice fatto che, non sa bene come, si è sorpreso testimone diretto di una esperienza splendida, che ha generato in se stesso una bella ed inedita soddisfazione. Si è sentito parte di un lento processo narrativo, opera di un amico rotariano.

Il libro è un’autobiografia che procede per gradi, a volte con ritorni e scavi psicologici ulteriori, mai ripetitivi. Il dettato è fluido, il racconto si snoda scritto in punta di penna, limpido pur trattando a volte di temi complessi sul piano filosofico e scientifico. Alcuni passaggi raggiungono un alto livello narrativo.

Il titolo del libro Ripensando me stesso suona come una variante del socratico “conosci te stesso”. Il contenuto è un viaggio sereno lungo le età della vita di Franco, rivissuto nello sfondo del suo amatissimo paese di Zero Branco – l’origine del nome è incerta, ma potrebbe essere molto antica theatrum / Zàiro? –, della sua casa di campagna, dei grandi affetti ed amori, primo quello per Lia, delle figlie e delle nipoti. Tutto raccontato in uno stile che riflette lo stato d’animo di “quieta semplicità” tipico di chi molto ha riflettuto sull’esistenza e sui grandi temi della spiritualità, senza aver disdegnato i piaceri della vita. L’autore non è un “solitario”. Si confrontano nel libro due anime: quella scientifica (dalla quale nasce dialogo fede-ragione; tradizionalismo religioso-darwinismo ecc.) e quella socratica, filosofica. Ne è nato un dialogo, sereno e profondo insieme, tra i grandi temi  quali il rapporto fede-ragione, tradizionalismo religioso-darwinismo ecc., che si dispiegano in forma lucida, favorita dalle robuste letture che vengono da lontano della Bibbia, della letteratura italiana (Petrarca in primis), assimilate e fatte proprie con grande naturalezza. 

Una grande idea guida del libro è Sant’Agostino (i Soliloquia in particolare).  Nella breve, ma succosa, recensione apparsa nel nostro “Bollettino”, giustamente l’estensore ha messo in risalto la natura introspettiva del libro. L’autore è una personalità sensibile ai grandi problemi della vita, molto colta, legatissima alla sua casa di campagna e alla tradizione familiare da essa rappresentata. La narrazione di Franco può stare degnamente accanto a La mia casa di campagna di Giovanni Comisso, scrittore trevigiano assai noto, che ha saputo bene esprimere l’animo veneto di mare e di pianura. 

Per concludere riportiamo un passo significativo dal Riassunto introduttivo: “Si avverte il lettore (se ci sarà!) che fin dalle prime pagine l’autore apparirà un eretico. Sostanzialmente lo è, ma non si sente tale. Non appartiene certo alla nutrita schiera dei buoni cristiani e dei baciapile. Non è però un anticlericale e non è prevenuto nei confronti dei libri degli autori religiosi: conosce bene la Bibbia, sia il Vecchio che il Nuovo Testamento (la Bibbia è uno dei libri che tiene sul comodino accanto al letto), ha letto Agostino, Anselmo d’Aosta, Abelardo e altri prodigiosi filosofi del Medioevo, e rispetta frati e monache, preti e monsignori che ricambiano il rispetto”. L’entroterra culturale particolare e molto dotto entro cui si inserisce il racconto autobiografico aumenta l’apprezzamento e l’interesse per il libro, che è espressione di un pensiero illuminato e estremamente tollerante. 

Sicuri che i lettori ci saranno, a partire dai soci del Club di cui Franco è uno dei soci più rappresentativi. Grazie Franco per aver fatto partecipi di questa tua esperienza bella e nobile anche gli amici del Tuo Club Rotary.

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