La conviviale ha inaugurato le serate dedicate al nuovo premio rotariano Patavinae Claritates che assegnerà un riconoscimento a personalità e istituzioni che si siano particolarmente distinte nel dare prestigio e visibilità alla città di Padova.

In apertura il vice presidente Michele Forin ha brevemente illustrato le finalità del premio e l’indicazione del primo vincitore nella persona del prof. Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, per la categoria filantropia e impegno civile. Annamaria Zanella, creatrice dell’oggetto artistico che accompagna il riconoscimento, ha illustrato i contenuti simbolici che lo caratterizzano.

Muraro ringraziando il club per il riconoscimento, di cui comprende tutta l’importanza anche in qualità di socio e past president del nostro club, ha ricordato che la Fondazione nasce nel 1992 in conseguenza della normativa nazionale che aveva inteso distinguere l’attività bancaria in senso stretto degli istituti di credito dalla attività filantropica, ma naturalmente la Fondazione è erede dell’attività svolta precedentemente dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la cui fondazione risale al 1822. Attualmente la Fondazione è la quarta in Italia per dimensione patrimoniale tra le 86 Fondazioni di origine bancaria.

Nel corso di questi 30 anni di attività la fondazione ha erogato complessivamente ai territori delle provincie di Padova e Rovigo 1,17 miliardi euro. La Fondazione ha selezionato i migliori progetti da sostenere con erogazioni a fondo perduto che sono state utilizzate dagli enti del territorio per realizzare iniziative e progetti, oppure ha agito direttamente realizzando iniziative per generare pubblica utilità.

Muraro ha anche illustrato i diversi campi di attività della Fondazione che hanno caratterizzato la gestione nel trentennio trascorso:

  • 299 milioni, pari al 25,4% sono stati attribuiti a Istruzione e formazione
  • 238 milioni pari al 20,2% ad Arte e cultura
  • 217 milioni pari al 18,5% a inclusione sociale
  • 201 milioni pari al 17,0% a ricerca scientifica e tecnologica
  • 132 milioni pari all’11,3% a salute
  • 17 milioni pari all’1,4% a ambiente e protezione civile
  • Infine 73 milioni (6,2%) sono stati assegnati ai Fondi nazionali del Volontariato, come previsto dalle vigenti norme legislative.

Nel campo della istruzione e formazione gli interventi sono stati molto differenziati. Vanno da contributi alle istituzioni universitarie per l’allestimento delle sedi didattiche, a interventi per combattere la povertà educativa minorile, a sostegni per l’accesso agli asili nidi. Si aggiungono gli interventi per il sostegno delle attività sportive e motorie, anche in questo caso con interventi per la realizzazione delle infrastrutture sportive e per il sostegno delle attività di promozione, in particolare per lo sport dei disabili.

Il secondo campo di intervento pe importanza è quello dell’arte e della cultura. Ben 85 milioni di euro sono stati dedicati al restauro del ricchissimo patrimonio artistico delle due provincie. Da ultimo il restauro del Battistero del Duomo di Padova, che restituisce alla piena fruizione della comunità un capolavoro unico. Si affiancano gli interventi a sostegno delle grandi mostre, alcune realizzate direttamente dalla Fondazione, le erogazioni per le attività musicali che arricchiscono le offerte culturali del territorio, bandi specifici destinati a premiare imprese culturali innovative e la formazione professionale degli operatori.

La tematica della inclusione sociale è andata assumendo sempre un maggiore rilievo, concentrandosi in particolare su alcune fasce: il reinserimento lavorativo, anziani svantaggiati, bambini, housing sociale.

Per la ricerca scientifica e tecnologica la Fondazione si è indirizzata particolarmente nell’erogazione di sussidi per i dottorati di ricerca, il sostegno a strutture di ricerca, quali in particolare il Vimm nel campo della ricerca biomedica avanzata o la Città della Speranza. Un’altra linea d’azione ha riguardato il trasferimento tecnologico con il sostegno ad iniziative esistenti (Start Cube, parco Galileo, Startcup Veneto…) e il finanziamento di dottorati di ricerca in azienda.

Nel campo della salute fondamentali sono stati i contributi dati per l’acquisto di attrezzature tecnologicamente avanzate, anche se più recentemente l’indirizzo prevalente è stato di sostenere le iniziative per il rafforzamento della medicina del territorio.

Infine per l’ambiente, settore che vede naturalmente una crescita negli anni più recenti, gli interventi si sono prevalentemente concentrati nel sostegno alla realizzazione di una rete di piste ciclabili con ricadute positive sul turismo legato alla mobilità dolce e ai due parchi sussistenti nel territorio (Parco dei Colli Euganei e parco del delta del Po).

In conclusione il presidente Muraro ha ricordato che sempre più gli interventi della Fondazione non sono finalizzati alla mera erogazione di fondi ma la Fondazione intende creare relazioni, dialogo e collaborazioni con gli enti del territorio ed essere un catalizzatore e attivatore di energie, progetti e idee di comunità.

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