Conviviale del 21 giugno 2023: colonnello Marco Riscaldati
Alla conviviale del 21 giugno 2023 è stato ospite del nostro club il colonnello Marco Riscaldati, attuale Comandante del Reparto Corsi nella Scuola Ufficiali carabinieri di Roma, ha tenuto una interessante relazione su “Il ruolo dell’Arma dei carabinieri dall’esito del Gran Consiglio del 25 luglio 1943 all’arresto di Mussolini e alla sua liberazione”.
Un tema centrale della storia patria, sugli eventi che hanno portato alla caduta del fascismo e alla successiva stipula dell’armistizio di Cassibile.
Dopo un inquadramento generale sullo stato drammatico in cui si trovava l’Italia nel luglio del 1943 -dopo la sconfitta delle forze dell’Asse in Africa e il disastro di Stalingrado, il 10 luglio gli anglo-americani erano sbarcati in Sicilia senza incontrare una particolare resistenza- l’argomento della serata è stato affrontato dal relatore con una prospettiva incentrata sul ruolo dei militari e, in particolare dell’Arma dei Carabinieri, nella deposizione di Mussolini.
Dalla relazione è emerso con chiarezza il ruolo decisivo dei Carabinieri, per ordine del Re, negli eventi che hanno portato alla fine della dittatura: l’Arma organizzò ed eseguì l’arresto di Mussolini a Villa Savoia, il suo trasferimento in ambulanza prima alla Caserma Podgora, sede della Legione Carabinieri Reale di Roma, e poi alla Legione Allievi Carabinieri di via Legnano, il suo trasporto in luogo sicuro, con diversi giri per mezza Italia fino alla destinazione finale a Campo Imperatore.
Episodi tutti descritti dal nostro relatore efficacemente nella loro drammaticità, ed anche molto brillantemente nella descrizione della totale improvvisazione che li ha caratterizzati, poiché ovunque il Duce venisse portato (Ponza, La Maddalena, l’Elba) si scopriva l’esistenza di agguerrite guarnigioni tedesche.
Di grande interesse, ed argomento anche dei successivi interventi dei soci, è stato il passaggio della relazione in cui il colonnello Riscaldati ha posto in luce il ruolo avuto nei preparativi del “25 luglio” dallo Stato Maggiore del Regio Esercito (la Marina e l’Aeronautica furono informate a cose fatte): in particolare il Capo di S.M. generale Ambrosio (succeduto al maresciallo Cavallero nel febbraio 1943) e il suo Capo operazioni dello Stato Maggiore generale Giuseppe Castellano (poi firmatario dell’armistizio) interloquirono ripetutamente con il Re, assicurando l’appoggio del Regio Esercito ed supportando così il Re nella difficile scelta di procedere alla rimozione del Capo del Governo.
Questa ricostruzione, come si diceva, ha provocato l’interesse dei soci che sono intervenuti numerosi alla fine della serata, con osservazioni e rilievi sulle modalità dell’arresto del Duce, che hanno portato il relatore a concludere che le modalità operative dell’evento lo avvicinavano più al colpo di Stato che ad un “normale” avvicendamento del Capo del Governo.
(Francesco Mazzarolli)